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Tragedia di Ossi: “Addio Gianfranco, il destino ti ha strappato alla tua famiglia”

Un bimbo messo per gioco al volante, poi il dramma col mezzo che schiaccia, fatalmente, un padre di 3 figli che col suo lavoro da camionista sfamava tutta la famiglia. Il ricordo commosso del sindaco Lubinu: “Angoscia e tristezza. Giampilo, così lo chiamavano gli amici, era camionista e si attendeva pericoli in strada e non al termine di un compleanno”
La Redazione

La comunità di Ossi sta vivendo giorni di angoscia e di tristezza per la tragedia che ha colpito il nostro concittadino Gianfranco Pilo. Oggi tanti giornalisti mi hanno chiamato chiedendomi come Sindaco di esprimere un pensiero ed il primo sentimento che ho provato è di incredulità! Non sembra vero che sia accaduto, si fatica a credere che una festa di compleanno piena di quella gioia che solo i bambini sanno trasmettere, quando ormai tutti i compagnetti erano andati via e c’era un ultimo bambino da accompagnare a casa, in un attimo, per una fatalità, per un errore, si sia trasformata in un dramma gettando i familiari nello sconforto. “Giampilo” come lo chiamavano gli amici era un brav’uomo, un lavoratore infaticabile, una persona generosa, mite, sempre disponibile, col sorriso. Faceva un lavoro duro che lo portava spesso lontano da casa, mi è capitato spesso di incontrarlo sulla nave che rientrava o partiva, in questi giorni aveva tre settimane libere per restare in paese con la famiglia e invece il destino ha voluto diversamente. I camionisti passano moltissime ore su strada, ci si può immaginare che il pericolo venga da lì e non certamente dalla familiarità del cortile di casa. Con queste parole vorrei esprimere la vicinanza dell’Amministrazione Comunale tutta ed il sentimento profondo di dolore di tutta la comunità ai familiari, in particolare a Claudia ed agli splendidi figli, perché sarà lei ora che dovrà con coraggio affrontare il futuro crescendoli con ancora più amore. Voglio anche dire che la scelta di donare gli organi è stata una scelta per la quale esprimo grande ammirazione perché donerà la vita a persone che soffrono e rischiavano di perderla.

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