A Cagliari non c’è un solo maniaco, e questa già non è una bella notizia. E c’è di più: i casi accertati, cioè le segnalazioni sfociate in dettagliate denunce o arricchite da video inequivocabili mettono in primo piano due rioni: quello di Mulinu Becciu e quello di Is Mirrionis. Chi, due giorni fa, è entrato nella tabaccheria di via Is Mirrionis gestita da Donatella Mulliri e il marito Paolo Pillosu, potrebbe essere un emulatore del folle che crea panico e paura da oltre un decennio nell’area tra via Giotto, via Gherardo delle Notti, via Businco e via Peretti: “Avrà avuto 40 anni, si è avvicinato al bancone con carta PostePay e un documento di identità”, racconta Paolo Pillosu a Cagliari News. “La ragazza addetta all’operazione ha preso le tessere per fare l’operazione. Al momento di rendergliele, lui ha spostato una borsa a tracolla e le ha mostrato le parti intime”. La dona è rimasta di sasso: “Gli ha reso i documenti, lui si è girato come niente fosse e se n’è andato. I gestori hanno consegnato alle forze dell’ordine il filmato, le indagini sono in corso: “Da noi non era mai successo nulla di simile, ma sembra che il maniaco abbia fatto lo stesso, nell’ultimo periodo, in altre tabaccherie della città”. C’è, soprattutto, un dettaglio: la ricarica è andata a buon fine, segno che la carta d’identità corrispondesse a quella comunicata quando è stato aperto il conto. E, dando per molto difficile che il maniaco sia anche un benefattore, la via riportata nel documento, “via Cornalias”, è proprio una delle strade dove è stata registrata almeno una aggressione del folle, esattamente nel 2021, ai danni di una studentessa che stava rincasando dopo un turno da volontaria nella Croce Rossa.
Allarme più che rosso, quindi, nei rioni periferici del capoluogo sardo. E, soprattutto, ora c’è la conferma che il maniaco sia più di uno. Basta un semplice calcolo: se le donne seguite e terrorizzate a Mulinu Becciu sono certe che il folle della tabaccheria sia un’altra persona, c’è tutto fuorchè stare tranquilli. E, magari, anzichè arrivare anche solo a denigrare chi, semplicemente, fa informazione, continuare a ricordarsi che in alcune zone della città c’è ancora chi non si mette problemi a terrorizzare innocenti.