Sempre più persone, in Sardegna, “allontanate dal voto” dall’attuale legge elettorale, che “esclude le minoranze” e “non dà voce all’espressione di migliaia di sardi”. Da Danilo Lampis di Sardegna chiama Sardegna arriva così l’appello per un referendum popolare sulla legge che risale al 2013.
Circa 70mila i voti dei sardi andati persi, secondo quanto descritto da Lampis in conferenza stampa a Cagliari, che non hanno trovato rappresentanza in Consiglio regionale. Altissima, poi, la percentuale di astenuti: un sardo su due non ha scelto da chi essere governato. Da Sardegna chiama Sardegna allora ecco un’iniziativa popolare, promossa anche da Sinistra Futura, Sardegna Possibile, Liberu, Rifondazione Comunista Sardegna, Sardigna Natzione Indipendentzia, Potere al Popolo – Sardegna e i comitati anti eolico Quartu No Tyrrhenian Link e Su Entu Nostu.
Per Lampis il prossimo appuntamento è per il 15 marzo alle 16 al centro civico culturale a Bauladu. L’obiettivo è il coinvolgimento di tutta la società sarda in una grande assemblea che ridiscuta nuove di regole di una legge elettorale che possa essere proporzionale, senza voto disgiunto e che abbassi le soglie di sbarramento e sia equilibrata sui generi, “perché la nostra assemblea elettiva è a predominanza maschile e nel 2025 non è più tollerabile questa assurda ingiustizia”.