Erano amministratori e consiglieri di una società cooperativa di Cagliari, che opera nel settore dei servizi socio-assistenziali e avrebbero portato a termine una serie di truffe, mirate a ottenere illegalmente erogazioni pubbliche, turbando numerose gare d’appalto indette da vari enti locali del Sud Sardegna per l’espletamento di servizi sociali e di assistenza domiciliare, ottenendo così ingiusti profitti per circa 10 milioni di euro. Ne sono convinti i militari dei Comandi provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza di Cagliari che hanno portato a termine un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Cagliari, Giuseppe Pintori (il pm è Giangiacomo Pilia) nei confronti di quattro persone di Cagliari e Quartu Sant’Elena, tutte ai vertici della cooperativa Laurus, con sede in via San Benedetto 1 a Cagliari. Si tratta del presidente della coop Alessandro Cara, 53 anni, della moglie Maria Grazia Meloni, di un anno più giovane, e dei consiglieri Ivo Meloni, cinquantenne di Quartu e Simona Marras, 52enne originaria del capoluogo. in qualità di amministratori e consiglieri della coop, mettendo i sigilli a beni per quasi 1,8 milioni di euro, tra orologi di lusso e borse griffate. “La misura – spiegano carabinieri e finanza – è stata emessa nell’ambito di un’inchiesta che ha portato alla luce una presunta frode sistematica nella gestione di appalti pubblici destinati a servizi sociali, educativi e sanitari in Sardegna”. Secondo l’accusa “gli indagati avrebbero sottopagato il personale, impiegando dipendenti privi delle qualifiche necessarie, e avrebbero utilizzato parte dei fondi pubblici illecitamente ottenuti per spese personali di lusso, quali viaggi, pranzi costosi, noleggio di auto di prestigio e acquisto di preziosi e immobili”. Ma non solo: “Attraverso la coop – spiegano le forze dell’ordine – avrebbero turbato plurime gare d’appalto indette da vari enti locali per l’espletamento di servizi sociali e di assistenza domiciliare, utilizzando mezzi fraudolenti ed attestando falsamente alle stazioni appaltanti la qualificazione giuridica di cooperativa sociale a mutualità prevalente, sebbene la stessa fosse, in realtà, una società a scopo di lucro”. Nel corso del sequestro sono finiti sotto chiave anche 24 orologi di pregio (tra cui un Audemars Piguet del valore di oltre 50mila euro), denaro contanti per oltre 150mila euro, 23 borse griffate ed altri oggetti di valore. I legali che tutelato gli indagati – Francesco Marongiu per Cara, Pierluigi Concas per Maria Grazia Meloni e Erika Dessì per Simona Marras e Ivo Meloni, mentre la Laurus è tutelata da Gianmarco Concas – per il momento scelgono il silenzio, in attesa di leggere tutte le carte dell’inchiesta.


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Orologi di lusso e viaggi pagati coi soldi della coop, nei guai i vertici della Laurus di Cagliari
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La Redazione