L’udienza sul femminicidio di Francesca Deidda, la 42enne uccisa dal marito Igor Sollai, riprende il sette maggio. Nuovo round in tribunale dopo quello iniziale che ha visto la presenza di Sollai insieme ai suoi legali, Carlo Demurtas e Laura Pirarba. In aula c’erano anche il padre e la madre di Igor Sollai, Andrea Deidda, fratello della vittima e le colleghe del call center che avevano segnalato la scomparsa della 43enne. Il processo si è aperto con la costituzione di parte civile da parte di Andrea Deidda rappresentato dall’avvocato Gianfranco Piscitelli, e degli zii da parte della madre Renato ed Efisio Zoccheddu. Il pm Marco Cocco ha chiesto alla corte presieduta da Lucia Perra che venisse acquisto l’intero fascicolo di indagine, richiesta accolta anche dagli avvocati della difesa.
Ed è scontro tra le parti per quanto concerne le aggravanti del delitto, come la premeditazione, che Sollai respinge a gran voce. Secondo la procura il 43enne aveva un’altra donna e con la morte della moglie avrebbe potuto intascare l’assicurazione sulla vita, da circa 100mila euro, firmata assieme a Francesca. “Ci eravamo accordati nei giorni scorsi con il pubblico ministero per evitare un inutile e lungo dibattimento – hanno detto gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba – noi non concordiamo su alcuni dei passaggi del capo di imputazione relativi alle aggravanti. Lavoreremo affinché si ottenga una sentenza giusta che tenga conto di tutti gli aspetti e uno sconto di pena”. Di diverso avviso l’avvocato Piscitelli: “Nei giorni scorsi abbiamo depositato la consulenza tecnica della dottoressa Roberta Bruzzone – ha evidenziato – che sottolinea tutti i momenti precedenti al delitto da cui la premeditazione per me non è in discussione”.