Ennesimo episodio di violenza e aggressione ai danni del personale sanitario del carcere di Uta. Un detenuto ha cercato di sfondare la porta dell’infermeria, dove si erano barricati un medico e un infermiere. Poi, armato di oggetto contundente, ha cercato di entrare nei locali, minacciando di “tagliare il collo”. La denuncia arriva da Paolo Cugliara, segretario del sindacato Fials.
Barricati dentro l’infermeria del carcere di Uta, un medico e un infermiere hanno dovuto lottare con tutte le loro forze per tenere il detenuto, che minacciava di aggredirli, fuori dalla porta. L’uomo, armato di coltello, ha poi spaccato tutti gli arredi sanitari presenti.
Un episodio di aggressione e violenza, fra i tanti nati fra i muri del carcere di Uta, che si è protratto per diversi minuti anche a causa dell’intervento tardivo della polizia penitenziaria. Quattro infermiere, colte da attacchi panico e stress, sono state portate al pronto soccorso.
Due di loro, minacciate anche di morte, sono state rimandate a casa con 30 giorni di prognosi. Dal sindacato Fials dito puntato sulla politica gestionale dell’azienda sanitaria, in merito alle condizioni di lavoro degli operatori.