Nuove linee d’indirizzo per il riconoscimento, l’erogazione e la rendicontazione del sostegno per le persone affette da fibromialgia in Sardegna. A stabilirlo è l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, nel commento di una delibera approvata durante l’ultima riunione di Giunta. Una patologia reumatica extra-articolare, riconosciuta dall’Oms e caratterizzata da dolore muscolo scheletrico diffuso e da affaticamento, nonché da numerose altre manifestazioni a carico degli organi.
Importanti sono le novità della legge 18 del 2024. Il beneficio infatti diventa un contributo di spese effettivamente sostenute e non più a fondo perduto una tantum. “Dopo una fase sperimentale conclusa il 31 dicembre – spiega Bartolazzi – vengono ora confermate le nuove modalità che prevedono l’erogazione di un contributo pari ad un massimo di 800 euro in qualità di rimborso delle spese a carattere sanitario, qualora non coperte dal Servizio Sanitario Regionale, sociosanitario e di cura alla persona, in base alle disponibilità del Bilancio regionale”.
Nell’Isola, le domande interamente finanziate sono state circa 6000 nel 2023 per un importo complessivo di 5,1 milioni di euro, e 9000 nel 2024, con una spesa di 7,5 milioni di euro. Le persone che hanno presentato una certificazione attestante la sindrome fibromialgica sono state prevalentemente donne (il 95% delle richieste), e nella fascia d’età fra i 51 e i 70 anni, ma è presente una quota consistente, pari al 29%, fra i 31 e i 50 anni.
Con la nuova legge, ora, l’importo dell’assegno del beneficiario è commisurato in base al suo Isee, senza decurtazioni fino ai 15mila euro, a scalare del 5 per cento dai 15 ai 25mila euro , del 10 per cento dai 25 ai 35 mila euro, del 25 per cento dai 35 ai 40 mila euro, del 35 per cento fra i 40 e 50 mila euro, fino ad una decurtazione dell’80 per cento per chi possiede un Isee oltre gli 80 mila euro. Possono presentare domanda per il contributo i residenti in Sardegna in possesso di certificazione attestante la patologia, con certificato medico specialistico riportante una data non successiva all’anno per cui viene presentata la domanda. La richiesta dovrà essere sottoscritta dal beneficiario o dal suo legale rappresentante e presentata al Comune di residenza entro e non oltre il 30 aprile per ciascun anno.