Carenza di farmaci e personale nella Casa Circondariale di Uta, i detenuti versano in grave crisi sanitaria. A denunciarlo è Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme ODV, preoccupata per i numeri considerati insufficienti di medici specialisti e infermieri. Per i farmaci, “la ricerca è estesa agli ospedali”.
“Indispensabile una rivisitazione dell’organizzazione per una migliore gestione della salute in carcere, oggi lasciata troppo alla sensibilità personale dei singoli operatori medici, infermieri e OSS”, sottolinea la presidente.
Una situazione critica che preoccupa anche i familiari dei detenuti, i quali “seguono con trepidazione l’evoluzione del percorso terapeutico dei propri parenti che, senza i necessari supporti farmaceutici, rischia di gettare nello sconforto non solo chi ha perso la libertà ma l’intero sistema che sottende al recupero sociale”.
“I sanitari, al pari delle/dei funzionari giuridico-pedagogici e degli agenti, possono operare solo se i diritti delle persone vengono rispettati, diversamente c’è il rischio che saltino gli equilibri”, conclude Caligaris.