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Vitamine per endovena, da terapia a moda sui social: “Necessaria la massima prudenza”

Una pratica ospedaliera delicatissima e utile per i soggetti più fragili, ma che oggi sembra essere molto in voga tra gli influencer sui social. Tra vantaggi e rischi, lo specialista Paolo Demurtas invita alla massima prudenza: “Il problema vero è in quei personaggi che veicolano certi messaggi”.
La Redazione

La terapia vitaminica per endovena, metodo che può aiutare a rinforzare il proprio organismo e riacquistare così il giusto equilibrio psico-fisico in tempi brevi. Lo spiega il biologo nutrizionista dell’Università di Cagliari Paolo Demurtas per la rubrica di Cagliari News, “Mangia sano, vivi meglio”. Eppure, questa metodica ospedaliera sembra che oggi si diffonda troppo spesso nel mondo social e degli influencer, senza alcuno scopo terapeutico e con possibili effetti collaterali.

L’infusione vitaminica può essere utilizzata per soggetti che presentano carenze vitaminiche e minerali e che non sono in grado di seguire un’alimentazione equilibrata o perché affette da patologie, intolleranze o allergie alimentari che impediscono loro un corretto assorbimento intestinale”, spiega Demurtas. “I vantaggi? Per via endovenosa le vitamine entrano direttamente in circolo bypassando la barriera gastrica intestinale, quindi arrivando più velocemente alle cellule”.

Eppure online, come visto sui canali e pagine social, questa pratica ospedaliera sembra essere diventata una moda tra gli influencer – Fedez, tra i vari, come postato sul suo profilo – e in generale tra persone che probabilmente non presentano nessun tipo di problematica che giustifichi questa pratica parzialmente invasiva, “non priva di effetti collaterali. Infatti, nelle scorciatoie si insinuano spesso dei rischi perché innanzitutto la terapia endovenosa deve essere necessariamente valutata da personale medico altamente qualificato che metta sulla bilancia rischi e benefici”, spiega Demurtas.

Massima prudenza dunque nell’assunzione di vitamine. “Le vitamine possono determinare interazioni con altri farmaci o addirittura essere tossiche per l’organismo se assunte in dosi eccessive – spiega Demurtas – . Basti pensare alle vitamine liposolubili come la vitamina D che, se in eccesso, può provocare ipercalcemia, calcificazione dei tessuti molli, vomito e diarrea; la vitamina A può dare fenomeni di intossicazione acuta e cronica che consistono in una sintomatologia che comprende vomito, mal di testa, aumento della pressione cerebrospinale, vertigini e visione confusa. Un eccesso di vitamina A in donne in gravidanza può condurre a malformazioni embrionali e fetali”.

Ancor di più se si assumono per via endovenosa. “Possibili infezioni dovute ad una pratica non corretta, oppure dovute alla possibilità di needle sharing”. Dal dottor Demurtas i consigli per tutti. “Non voglio demonizzare questo genere di metodica che a parer mio dovrebbe essere visto come terapia in pazienti specifici e non come integrazione, soprattutto in soggetti che possono scegliere gli alimenti equilibrandoli e bilanciandoli in un corretto stile alimentare, contando anche su supporto di una figura professionale come il nutrizionista”.

“Purtroppo, il reale problema risiede nei messaggi che arrivano attraverso dei “personaggi” che pubblicano, senza tenere conto delle possibili conseguenze sui loro follower, metodologie che nulla hanno a che fare con un corretto stile di vita ne tanto meno alimentare. Questo, probabilmente, rappresenta la vera radice del problema”.

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