C’è spazio solo per il dolore, per l’incredulità, per lo choc: chi ha conosciuto Giacomo Desogus e Matthias Steri sa benissimo che i due giovani, 28 e 27 anni, erano uniti da un’amicizia così profonda che li ha uniti al pari di due fratelli. Domenica sera il dramma nelle campagne di Santu Lianu: un colpo di fucile partito per sbaglio che raggiunge Giacomo alla nuca, non lasciandogli scampo, poi l’altro proiettile che segna la fine della vita di Matthias, che stando alle prime indagini svolte, non avrebbe resistito al dolore immenso di aver fatto partire per errore il colpo che ha ucciso l’amico. In attesa dell’autopsia, don Giulio Madeddu ha incontrato i parenti dei due giovani, garantendo vicinanza e preghiere.
E arriva anche il ricordo, toccante, di Franco Cambia, politico di Selargius ma, prima di tutto, insegnante dei due ragazzi qualche anno fa. Il suo ricordo: “La notizia è una di quelle che non vorresti mai ricevere. Riguarda giovani che hanno poco più del doppio degli anni che avevano quando sono stato loro insegnante nella scuola media Porcu-Satta di via Turati, a Quartu. È stato solo per un anno, uno soltanto, ma è bastato per imprimere nella memoria nomi, volti, sorrisi, e per lasciare un segno profondo nel cuore – sì, nel cuore – dove quei ragazzi vivono ancora, con la loro energia, la loro spensieratezza e quella voglia di crescere che spesso non riusciva a essere contenuta dentro le pareti di un’aula troppo stretta per loro. Anniuori, nel giardino della scuola, durante la ricreazione, o in quei minuti che riuscivano a conquistare, strappati alla lezione poco prima del suono della campana, tutto cambiava. Le loro risate riempivano l’aria, trasformando quei momenti in qualcosa di semplice, vero e leggero, che ora ritorna come un soffio caldo di memoria mentre recupero foto di quegli anni. Il peso della notizia mi piega e fa tremare la voce, mentre i pensieri si rincorrono. Matthias e Giacomo se ne sono andati troppo presto. Amici sino all’ultimo. Uniti, come forse solo i giovani sanno essere. Se ne sono andati insieme, in una domenica di dicembre, portando via con loro un pezzo di quel tempo, di quei giorni, e lasciando qui il silenzio e il dolore di chi li ricorderà. Mentre la preghiera si unisce alle lacrime, voglio pensarli amici nell’eternità”.