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Disastro in un’area protetta a Uta, distrutti un bosco e una sorgente: indagato un imprenditore

Scompare la fonte di Mitza Fundalis. Denunciato il titolare di un’impresa. Terreno sequestrato
Ennio Neri

Distruzione di un bosco a Uta: imprenditore indagato, sequestrato il terreno

Un’operazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha portato al sequestro di un’area vincolata nelle campagne di Uta, dove erano in corso interventi di disboscamento e di apertura di una strada senza le necessarie autorizzazioni. L’attivitĆ  di controllo ha fatto emergere una grave violazione delle norme a tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale. Gli inquirenti hanno inoltre individuato un responsabile, che ora risulta indagato.

I controlli nelle campagne di Uta
Il personale della Stazione forestale di Uta ha svolto un sopralluogo accurato nella zona interessata. Durante le verifiche, gli agenti hanno accertato l’apertura di una strada sterrata lunga circa 250 metri e il disboscamento di una superficie forestale di circa 1.000 metri quadrati. L’intervento ha inciso su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, dove la legge impone procedure rigorose e specifiche autorizzazioni.

Lavori senza autorizzazioni in area vincolata
Le verifiche hanno chiarito che nessun ente aveva rilasciato permessi edilizi o paesaggistici per i lavori. L’impresa ha operato in totale assenza di titoli autorizzativi, nonostante la presenza di un vincolo ambientale stringente. Questa condotta ha compromesso l’equilibrio naturale dell’area e ha violato le norme poste a tutela dei beni ambientali della Sardegna.

La distruzione della sorgente Mitza Fundalis
L’apertura della pista ha provocato anche un danno ambientale rilevante. I lavori hanno distrutto una sorgente d’acqua di grande valore naturalistico, conosciuta come Mitza Fundalis, che dĆ  il nome all’intera zona. La perdita della sorgente rappresenta un danno irreversibile per l’ecosistema locale e per il patrimonio idrico del territorio.

L’indagine e l’individuazione del responsabile
A seguito degli accertamenti, il Corpo forestale ha individuato il presunto responsabile nel titolare di un’impresa di movimento terra. L’autoritĆ  giudiziaria ha seguito con attenzione l’evoluzione dell’indagine e ha disposto il sequestro dell’area per impedire ulteriori interventi dannosi.

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