Cagliari, ok alla cancellazione del divieto di bivacco e accattonaggio
Il Consiglio comunale di Cagliari vive ore di forte tensione politica dopo la cancellazione dell’articolo 7 del Regolamento Sicurezza, quello che proibiva bivacco e accattonaggio. Il Centrosinistra porta avanti la proposta con l’obiettivo di costruire nuove politiche contro povertà, marginalità e fragilità sociale.
Matteo Massa, primo firmatario dell’abrogazione, rivendica la scelta e denuncia la natura discriminatoria del vecchio regolamento. Massa afferma che “la soluzione ai malesseri della società nasce da azioni concrete di contrasto alla povertà, non dalla criminalizzazione delle persone più fragili”. Ribadisce che la normativa nazionale già definisce comportamenti sanzionabili e non richiede nuovi strumenti contro chi vive situazioni di estrema vulnerabilità.
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Inclusione e decoro urbano secondo la maggioranza
Gli esponenti del Centrosinistra illustrano una visione che unisce sicurezza, solidarietà e presa in carico. La maggioranza propone una strategia che valorizza interventi di inclusione sociale e rigenerazione dei quartieri. Consiglieri e assessori rivendicano il lavoro avviato dai servizi sociali del Comune e chiedono continuità nelle politiche di sostegno a persone senza dimora, famiglie fragili e cittadini con bisogni complessi.
“Cagliari cresce soltanto se include e aiuta”, dichiarano, “non se allontana chi soffre”.
Le critiche del Centrodestra
Il Centrodestra reagisce con durezza. I consiglieri parlano di un errore politico che rischia di indebolire gli strumenti operativi delle forze dell’ordine. Temono un peggioramento delle condizioni in diverse aree della città e chiedono soluzioni concrete per affrontare emergenze ormai evidenti.
“Serve pragmatismo”, affermano. “Il Comune deve rafforzare gli interventi sociali, migliorare gli strumenti esistenti e garantire sicurezza e decoro urbano. La cancellazione totale non offre un’alternativa credibile”.
Una città divisa ma in cerca di equilibrio
Il Cagliari dibattito cancellazione divieto di bivacco in Consiglio evidenzia una frattura politica ma anche un bisogno condiviso: trovare un equilibrio tra tutela della dignità umana e protezione degli spazi pubblici. Il confronto rimane acceso, ma la città continua a interrogarsi sul proprio modello sociale e sul rapporto tra sicurezza e inclusione